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Diagnosi precoce del tumore della prostata. Il difficile impegno per giocare d’anticipo

Per le patologie neoplastiche ( Tumore ) è di notevole importanza la prevenzione e la diagnosi precoce mentre per le patologie non neoplastiche ( Prostatiti e Ipertrofia Prostatica ) di solito si segue una cura dopo i sintoni.

L’ elemento fondamentale da avere bene in mente è che in generale il tumore maligno della prostata NON presenta sintomi e si rivela SOLO spesso dalle Metastasi alle ossa !! , quando si è già diffuso nel corpo rendendo la cura MOLTO invasiva .

Quindi questo rende evidente  la necessità della diagnosi precoce ; sembra un messaggio evidente ma purtroppo attualmente NON sono in essere programmi di Diagnosi Precoce da parte delle istituzioni , che invece lo hanno in essere da anni per i Tumori Femminili ed il  Colon Retto

Inoltre la sintomatologia del tumore della prostata, non presentando particolari segni di allarme, non aiuta neanche il Medico di Famiglia nella diagnosi precoce e nella diagnosi differenziale con l’ipertrofia prostatica benigna (IPB).

Nonostante il fatto che questo sia il tumore più diffuso nel genere maschile oltre i 55 anni circa , l’intervento tempestivo diagnostico e/o terapeutico fa sì che un esito infausto di questa patologia sia numericamente piuttosto basso, infatti, la sopravvivenza a cinque anni si attesta su valori del 92% con progressivo aumento della tendenza positiva.

E’ vero però che una diagnosi tardiva porta a mettere in atto in generale trattamenti con significativi frequenti effetti collaterali e più tardi si agisce più si rileva il tumore già in metastasi nel corpo.

La medicina ha sviluppato per i diversi livelli di gravità cure già oggi molto efficaci ma che comunque influiscono anche pesantemente sulla qualità di vita del paziente

Intervenendo con la Diagnosi precoce  si possono rendere molto meno invasivi questi trattamenti di Chiururgia, Radioterapia e Oncologia dato che intervengono su tumori ancora iniziali

In molti casi si possono addirittura evitare i trattamenti di cui sopra per un periodo limitato o per sempre  grazie alla strategia di Sorveglianza Attiva

Fattori di rischio

Da questo, la necessità di analizzare i fattori di rischio tanto i modificabili sui quali il Medico di Famiglia ha la opportunità di intervenire, favorendone la conoscenza e offrendo delle possibilità di positive modifiche, quanto su gli immodificabili che possono servire quali elementi di ricerca dei potenziali portatori della patologia.

Fattori di rischio immodificabili

  • Età
  • Familiarità
  • Fattori genetici
  • Fattori ormonali
  • Etnia
  • Altro: L’altezza

Fattori di rischio modificabili

Parametri di rischio modificabili da valutare sono l’Indice di Massa Corporea (IMC) e la Circonferenza Vita (CV) meglio se abbinati

In ogni caso, vale per il tumore della prostata ciò che vale per tutte le patologie neoplastiche e cioè mantenere costantemente un corretto Stile di Vita.

In questo campo il Medico di Famiglia può essere un punto fermo per la prevenzione per la sua preparazione culturale, il suo ruolo, per la sua possibilità di essere per il cittadino assistito il suo counselor circa lo Stile di Vita.

Sinteticamente punti fermi dello Stile di Vita possono essere:

  • consumare più alimenti di origine vegetale (cereali, legumi, semi oleosi, frutta fresca e secca, verdure)
  • ridurre il consumo di alimenti ad alta densità energetica, quelli che contengono molte calorie in piccole quantità (snack, bevande zuccherate, ecc.)
  • ridurre l’apporto di carni rosse e insaccati, preferendo quelle bianche e il pesce
  • ridurre l’apporto salino negli alimenti
  • ridurre l’assunzione di bevande alcoliche
  • non ricorrere a integratori alimentari perché il soggetto in buona salute è in grado di soddisfare i suoi fabbisogni nutrizionali attraverso la sola dieta se corretta
  • evitare il sovrappeso e l’obesità
  • svolgere regolarmente attività fisica
  • Attualmente non vi sono univoci protocolli condivisi di prevenzione.
  • Fattori che sono stati valutati in maniera non univoca possono essere l’esposizione, per motivi professionali o ambientali, a sostanze chimiche, come cadmio, alcuni fertilizzanti e coloranti, o il comportamento sessuale e l’infiammazione cronica o ricorrente della prostata.

Sintomi

L’IPB normalmente provoca i ben noti sintomi del basso tratto urinario e cioè:

  • aumento della frequenza minzionale diuturna
  • urgenza minzionale
  • minzione difficoltosa specialmente in fase iniziale
  • debole getto urinario
  • incompleto svuotamento vescicale
  • sensazione di tensione soprapubica
  • sgocciolamento urinario post minzionale

Il tumore della prostata invece , per la localizzazione del punto di insorgenza e per la sua lenta progressione, difficilmente determina sintomi, che invece possono essere presenti nella sua fase più avanzata.

Purtroppo anche questi non sono specifici in quanto in comune con l’IPB se si fa eccezione dell’aumento della frequenza minzionale diuturna e della urgenza minzionale.

È possibile il manifestarsi di episodi di ematuria micro/macroscopica e di emospermia ma anche questi sintomi possono presentarsi in patologie diverse dal tumore della prostata.

Non essendo la sintomatologia di aiuto nella diagnosi, sono necessari marcatori e indagini per una diagnosi precoce.

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